Oggi voglio affrontare un tema che ci riguarda tutti da vicino: il nostro vero, unico nemico.
Parlo di quella forza che ci costringe a vivere sempre sotto tono, che non ci fa percepire un giusto e meritato senso di libertà.
Non basta che qualcuno ci indichi la sua esistenza, per combatterlo dobbiamo comprenderlo a fondo, sentirlo nella nostra stessa carne!
La “new age” spesso individua vari nemici da combattere, proponendo seminari che promettono la liberazione in pochi giorni. Ci parlano di mamma e papà, degli avi, del nostro ego da distruggere, dei poteri forti che governano il mondo o di qualsiasi forza brutta e cattiva là fuori.
La verità è che queste teorie spesso lasciano il tempo che trovano e non fanno altro che confonderci ulteriormente.
Dovremmo invece ringraziare i nostri genitori per aver accettato l’incarico di crescerci, indipendentemente dai loro errori. Gli avi fanno parte di noi, il nostro ego va ripulito, non distrutto, altrimenti rimarremmo solo con una scatola vuota.
Il vero nemico è l’identificazione, quello stato di assenza perpetua in cui viviamo.
Siamo costantemente identificati nei nostri pensieri ripetitivi, nei nostri bisogni, e non ci rendiamo conto di essere completamente assenti. Non riusciamo a vivere un solo istante di autentica presenza, come se fossimo solo un’ombra di noi stessi, un messaggio registrato.
Se potessimo vedere il mondo reale anche solo per un istante, l’orrore di quella visione ci spingerebbe a cambiare. Smettere di essere identificati ci renderebbe davvero invincibili.
È un nemico potente perché vivere identificati non è una legge cosmica, è un’anomalia. La normalità sarebbe vivere in uno stato di costante presenza, come i bambini nei primi mesi di vita, gli animali e le persone illuminate.
L’identificazione ci intrappola in una rete di pensieri e preoccupazioni che ci distolgono dalla realtà del presente. Ci ritroviamo a inseguire incessantemente desideri e paure, perdendo il contatto con la nostra vera essenza. Viviamo in un mondo di illusioni, dove le nostre percezioni sono distorte dalle aspettative e dai condizionamenti.
Liberarsi dall’identificazione significa tornare a vivere nel presente, con una consapevolezza lucida e profonda. Significa smettere di essere schiavi dei nostri pensieri e delle nostre emozioni, riconoscendoli per quello che sono: fenomeni transitori che non definiscono la nostra vera natura.
Per raggiungere questo stato di presenza, è fondamentale praticare la consapevolezza. Pratiche meditative e altre pratiche spirituali possono aiutarci a vedere e di conseguenza ridurre i nostri pensieri automatici e a sperimentare la realtà in modo diretto e immediato. Non si tratta di un percorso facile, ma è l’unica strada per riconquistare la nostra libertà interiore; rettifico dicendo che forse non è l’unica di strada, ma la mia esperienza è stata questa e per onestà solo di questo io posso parlare.
La “non-identificazione” trasforma la nostra percezione del mondo e di noi stessi. Quando smettiamo di identificarci con i nostri pensieri, scopriamo una dimensione di pace e serenità che ci permette di affrontare la vita con maggiore equilibrio e saggezza.
Ogni azione diventa significativa, ogni incontro autentico.
In conclusione, il nostro grande nemico è l’identificazione. Riconoscere che esiste è il primo passo per liberarci dalle sue catene. Attraverso la pratica della consapevolezza, possiamo riscoprire la nostra vera essenza e vivere una vita piena e autentica.
Il percorso è quello che ci porta alla vera libertà e alla realizzazione del nostro potenziale umano.
Molte volte mi viene detto: “Eh ma è difficile farlo.” E io invece ti dico che in realtà non è difficile farlo, ma è difficile ricordarsi di farlo, su le maniche e buona pratica!
Un abbraccio stimolante dal mio Spazio Interiore.