Ogni giorno siamo chiamati ad avanzare, in modi visibili e invisibili.
Questo avanzamento non è solo fisico, legato alle azioni concrete che compiamo, ma anche profondamente spirituale. È come se l’universo, in un moto perpetuo, ci invitasse a un costante rinnovamento. Siamo spinti a evolvere, a fare quel passo in più non solo nella vita quotidiana, ma dento di noi.
Ma cos’è davvero questo avanzamento? Non è la corsa frenetica che spesso caratterizza la vita moderna, né il semplice accumulo di esperienze esterne. È un moto più sottile, una rincorsa che parte da dentro. Entrare in profondità in noi stessi è come tendere un elastico: è un movimento che inizia con la calma, la consapevolezza, la presenza. Si parte dall’immobilità, dal silenzio. È in questo spazio che possiamo incontrare le nostre parti più intime, quelle forse dimenticate, trascurate o nascoste.
Questo viaggio verso l’interno è il primo passo verso l’avanzamento. È necessario rallentare ed entrare, per andare avanti. Non possiamo progredire con leggerezza se non siamo prima radicati nella nostra verità.
E qui sta la sfida: spesso l’avanzamento sembra richiedere forza, decisione e velocità. Ma, paradossalmente, il vero avanzamento avviene quando troviamo il tempo e lo spazio per fermarci, ascoltare e riconnetterci con chi siamo davvero.
Immagina di tendere quell’elastico interiore. La pratica spirituale, la meditazione, lo yoga, ci permettono di creare quella tensione positiva dentro di noi. Non è una tensione che ci spezza, ma una che ci rafforza. È come accumulare energia, raccogliere le risorse necessarie per poi, al momento giusto, liberare tutto con un movimento fluido e potente. È in quel momento di rilascio che troviamo la leggerezza e l’intensità. Diventiamo come frecce lanciate con precisione, avanzando verso la nostra vita con determinazione e chiarezza.
Questa pratica interiore non è scollegata dal mondo esterno. Al contrario, più ci immergiamo in noi stessi, più siamo in grado di affrontare la vita con presenza e forza. Ogni volta che entriamo dentro di noi, esplorando le nostre profondità, stiamo in realtà preparando il terreno per affrontare le sfide quotidiane con una maggiore apertura. Non si tratta di ritirarsi dal mondo, ma di abbracciarlo con una comprensione più profonda.
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“La chiave per il successo è continuare a crescere in tutte le aree della vita. Mentale, emozionale, spirituale, oltre che fisico.” -Julius Erving-
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L’avanzamento universale ci chiede di essere al contempo leggeri e intensi. La leggerezza non significa superficialità, ma un flusso naturale con ciò che ci circonda, una capacità di adattamento che nasce dall’essere centrati. L’intensità, invece, è la forza con cui scegliamo di vivere, la decisione di essere completamente presenti in ogni momento, senza distrarci o lasciarci travolgere dalle circostanze.
È un equilibrio dinamico: fermarsi per avanzare, entrare per poter uscire. Ogni volta che ci concediamo il tempo per esplorare le nostre profondità, ci prepariamo a un movimento verso l’esterno ancora più autentico. Ed è proprio questo che ci richiede la Vita: un avanzamento costante che, paradossalmente, trova la sua forza nell’interiorità.
In questo modo, la pratica spirituale diventa la nostra guida quotidiana, permettendoci di avanzare con grazia, intensità e consapevolezza, come un fiume che scorre inarrestabile, ma che conosce profondamente la sua sorgente.
Un abbraccio dal mio Spazio Interiore. Andrea